lunedì 18 gennaio 2016

Sta per arrivare 3DRap.it

Ci stiamo per trasferire sul nuovo sito 3DRap.it, sarà un 2016 ricco di novità. Stay tuned!


mercoledì 25 novembre 2015

Primi frutti della collaborazione con PLZ Team

Rieccoci dopo un paio di settimane a parlare della collaborazione nata con Beniamino Izzo, admin del sito PLZ Team.
L'obiettivo di PLZ Team è sempre stato quello di diventare il punto di ritrovo di tutti gli appassionati della sfera videoludica concentrandosi soprattutto su simulatori di guida professionali come "Assetto Corsa" e "Live for Speed".
Nel 2005 tale obiettivo viene raggiunto fondando il PLZ-Clan, una comunità alla quale aderiscono migliaia di iscritti e che oggi è una delle più seguite in Italia.
L'hardware utilizzato dalla maggior parte degli iscritti per svolgere gare online è quasi sempre di prim'ordine, ma spesso, come accade in ambito professionale, è difficile accontentare tutti e nei forum dedicati capita spesso di leggere lamentele e/o richieste di miglioramenti della propria postazione per ottenere prestazioni sempre migliori in gara..o semplicemente c'è la necessità di sostituire qualche pezzo difettoso o usurato.

Un esempio di postazione gaming.
Qui entriamo in gioco noi che, grazie all'aiuto di Beniamino (abile disegnatore con Solid Works), abbiamo stampato in 3D alcuni prodotti in grado di assolvere a tali compiti lasciando all'utente totale libertà di personalizzazione.
Il primo prototipo al quale ci siamo dedicati è stato un morsetto di fissaggio di un volante Logitech il quale permette, senza alcun problema, di sostituire l'originale danneggiato senza essere costretti a spendere grandi cifre.

A destra il pezzo originale. A sinistra quello stampato in 3D.

La cosa interessante che abbiamo notato è che, a seconda della quantità di materiale utilizzata, riusciamo ad ottenere diversi gradi di flessibilità del pezzo permettendo all'utente di scegliere quale gli risulta più comodo in fase di guida.
Così abbiamo deciso di proporre due versioni diverse di tale prodotto: la versione "PLZ Hard" e la "PLZ Soft". Di seguito un semplice grafico (ottenuto con un dinamometro) che mette in relazione la deformazione del pezzo con il peso applicato.


Come potete notare, le differenze di prestazioni tra la versione "Hard" del nostro pezzo e quella originale Logitech sono pressocchè nulle, mentre la versione "Soft" permette flessibilità maggiori senza mai giungere a rottura anche sopra i 35kg di sollecitazione permettendo, ad esempio, di sfruttare questa caratteristica in sessioni di gioco quali rally ecc...a seconda della sensazione di guida che si vuole ottenere.

Confronto estetico tra le versioni Hard, Soft ed originale.
Visto il successo di tale iniziativa abbiamo intenzione di proporre altre soluzioni quali mozzi di volante e biscotti di spessori variabili da installare nelle pedaliere. Perciò, come sempre, stay tuned!

venerdì 13 novembre 2015

Nuove collaborazioni - PLZ Team

In queste ultime settimane abbiamo avuto il piacere di fare molte conoscenze in quanto siamo stati contattati per un progetto davvero molto importante del quale non possiamo anticipare nulla per il momento.
Abbiamo deciso però di raccontarvi la storia di una delle tante persone con le quali abbiamo intrapreso questo percorso. 
Si chiama Beniamino Izzo, un ingegnere meccanico che è anche modellista, brillante progettista e disegnatore 3D nonchè fondatore ed amministratore del famoso sito Playerzone.it.



PlayerZone.it nasce nel Settembre del 2004 con l'obiettivo di diventare "La Zona del Videogiocatore", il punto di ritrovo per gli appassionati di tutta la sfera videoludica su PC. Nel 2005, forte di un centinaio di adepti, il vertice di PlayerZone decide di entrare nel ambito delle competizioni online fondando il PLZ-Clan, la comunità Multigaming comprensiva di un Racing Team sui simulatori: Live For Speed e Richard Burns Rally.
Nel tempo il PLZ Racing Team si è esteso sempre di più, abbracciando una folta varietà di simulatori per PC, e grazie ai fantastici piloti che si sono succeduti ha potuto farsi conoscere a livello internazionale nelle competizioni virtuali. Il PLZ-Team è aperto a chiunque, esperti o alle prime armi, che desiderino affrontare la simulazione di guida al computer in forma professionale e vanta titoli a livello nazionale e mondiale. Tra i tantissimi progetti universitari, amatoriali e professionali ideati da Beniamino vi segnaliamo il PLZ Vintage Racing Seat v1 che nella giornata di domani verrà presentato al pubblico.


Siamo davvero contenti ed orgogliosi di aver potuto conoscere Beniamino e tutto il suo team e speriamo vivamente che questo progetto sia solo il primo di una lunga serie. Stay tuned!

sabato 24 ottobre 2015

Recensione Mini PC Asus Eeebook X205TA

Oggi osserveremo da vicino l'Asus Eeebook X205TA. Un minipc da 11.6 pollici con S.O. Windows 8.1.

CONFEZIONE
Il contenuto è molto scarno: alimentatore da parete, manualistica, alimentatore con connettore proprietario.


DESIGN ED ERGONOMIA
La scocca, così come la tastiera, è di una piacevole plastica retrogommata, ben assemblata ed assolutamente immune alle ditate. Il senso di robustezza è evidente e la presenza di bordi leggermente bombati assicura una buona presa.


HARDWARE
L' X250TA monta un processore Intel Atom Z3775 da 1,86GHz e 2 GB di RAM ddr3.
Il modello in nostro possesso è provvisto di 32 GB di memoria interna (espandibili), porta mini HDMI e USB 3.0. Il display da 11.6'' ha una risoluzione di 1366 x 768 pixel.


SOFTWARE
A bordo è presente Windows 8.1 in versione completa (presto aggiornabile gratuitamente a windows 10 grazie alle nuove politiche adottate dalla casa di Redmond). In più viene fornita in omaggio una copia di Office 365 Personal davvero molto utile che permette anche di archiviare ben 1 TB di documenti nel cloud One Drive.


PREGI
Tanti, visto il prezzo e la dotazione sia a livello HW che SW. Design un pò anonimo ma pulito e concreto. Cerniera davvero ben fatta e resistente. Autonomia di fascia superiore.


DIFETTI
Difficile trovarne. Forse la mancanza di Windows 10 nativo che comporta il fastidio dell'aggiornamento post-vendita.


PREZZO
Al momento dell'acquisto lo abbiamo trovato in offerta a 180 euro. Oggi si trova a 256 euro sul sito Amazon.

sabato 17 ottobre 2015

Maker Faire Roma 2015

Anche quest'anno si è rinnovato l'appuntamento con la Maker Faire di Roma. Ovviamente ci siamo concentrati soprattutto sugli stand che hanno trattato il mondo dei droni e delle stampanti 3D, rimanendo molto colpiti dalla nuova attrazione di quest'anno: l'House of Drones.

Ma cos'è la Maker Faire? 
"La Maker Faire è il più grande evento di innovazione al mondo, una mostra dedicata a tutta la famiglia che mette al centro creatività e inventiva oltre a essere la celebrazione del “Maker Movement”. La Maker Faire è il luogo dove gli innovatori del terzo millennio mostrano i progetti a cui stanno lavorando e condividono il sapere tecnologico e artigiano."
Con oltre 600 espositori maker insieme a PMI innovative, scuole e Fab Labs, l'edizione 2015 si è rivelata un grande successo con oltre 100mila visitatori!
Questi sono solo alcuni della Maker Faire Rome, il più grande evento di innovazione dedicato al ‎maker‬ movement che si è svolto all'Università la Sapienza Roma dal 16 al 18 ottobre. Di seguito alcune foto (l'album completo lo trovate qui):

Joseph Prusa (progettista della Prusa i3)
con Massimo Moretti di WASP
La stampante 3D più grande al mondo


lunedì 27 luglio 2015

Castellarte 2015

Vogliamo ringraziare ancora una volta l'Associazione Castellarte - Festival internazionale di Artisti in Strada​ per la grande opportunità che ci ha regalato e tutti Voi che avete ascoltato la nostra storia..facendo mille domande..ed infine acquistando i nostri prodotti supportandoci.
Ci sono state persone che ci hanno perfino invitato a dormire a casa loro pur di far conoscere il nostro progetto anche all'estero...o chi si è offerto come collaboratore avendo da poco concluso gli studi...siamo davvero senza parole...
La vostra curiosità è la nostra più grande vittoria.
Vi diamo appuntamento alle prossime esposizioni, sicuri della vostra partecipazione. A presto!

martedì 21 luglio 2015

Quadricottero stampato in 3D: bilanciamento delle eliche e primi voli

Lo sviluppo del nostro drone stampato in 3D procede in maniera spedita. Abbiamo ricevuto tutti i componenti che abbiamo introdotto nell'articolo precedente e finalmente si è conclusa la fase di montaggio.
L'unico passaggio che rimaneva da compiere prima del volo era quello del bilanciamento delle eliche.
Per tale scopo abbiamo acquistato un bilanciatore magnetico che ci permettesse di ottenere una misura molto precisa. 


Completato questo fondamentale passaggio, abbiamo finalmente potuto testare in volo il nostro quad.


Come primo volo eravamo più che soddisfatti ma notavamo una certa deriva dovuta in parte al vento ed in parte alla mancata trimmatura della radio. In seguito siamo riusciti a far pian piano sparire tale fenomeno in modalità acrobatica (senza GPS ecc. attivi).
Avevamo però ancora problemi di gestione di fasi di volo (come ad esempio l'atterraggio) generati dall'inesperienza di pilotaggio e ad un' eccessiva sensibilità del velivolo.
Al terzo tentativo le cose sono andate ancora meglio e siamo riusciti ad effettuare atterraggi molto morbidi e precisi.
Abbiamo però notato ancora problemi di deriva soprattutto in modalità stabile (gps attivo). Quindi proveremo durante i prossimi test a trimmare sia in modalità acro che stabile affinchè il gps possa intervenire e stabilizzare il quad in aria facendolo rimanere in hovering.
Vi ricordiamo che potete consultare la gallery con tutte le foto del montaggio qui. Stay Tuned!

giovedì 16 luglio 2015

Stampa 3D per una tesi di laurea

Vi esponiamo, con molto piacere, uno degli ultimi progetti che ci ha visti coinvolti. Ovvero la stampa 3D di un modello per una tesi di laurea di ingegneria delle telecomunicazioni.
Il titolo del lavoro era "Misure ad ultrasuoni per ecografi 3D/4D".
L'obiettivo della tesi era quello di ottenere una stampa 3D da un modello generato da immagini ecografiche prenatali.
Trattandosi della scansione 3D di un feto si è reso necessario l'utilizzo di uno strumento ecografico che sfrutta l'effetto Doppler. Una volta ottenuta la scansione, la candidata si è quindi rivolta a noi per produrre tale modello, dopo averlo reso compatibile con i nostri standard grazie ad un famoso software CAD.



Il modello è stato prodotto dalla nostra Prusa i3 utilizzando come materiale il PLA (acido polilattico, un polimero dell'acido lattico derivante da scarti dell’agricoltura).


I parametri di stampa utilizzati per questo specifico modello sono:
Layer height 0.2mm (altezza del singolo layer, definizione di stampa)
Fill density: 100% (livello di riempimento del materiale)
Print speed: 30mm/s (velocità di stampa)
Temperatura: 220°
Diametro del filamento utilizzato: 1.759mm (media)
Data la geometria del pezzo è stato necessario impostare la generazione automatica di supporti di stampa per evitare fenomeni di etrusione nel vuoto e quindi difformità superficiali. Il livello di riempimento dei supporti è stato impostato al 70%.
Per ulteriori chiarimenti vi rimandiamo alla presentazione completa della tesi gentilmente inviataci dalla candidata.

domenica 10 maggio 2015

Il nostro intervento al convegno su Open Source, Open Hardware e opportunità

Venerdì 8 Maggio 2015, presso il Centro Multimediale di Piazza S.Pietro e Paolo nel Borgo di Capocastello a Mercogliano(AV), è iniziato il percorso verso la XXII edizione di Castellarte-Festival Internazionale di Artisti in Strada con il convegno dal titolo "Il mondo open source, open hardware e opportunità".
In questo intervento Domenico Orsi, gestore del nostro blog 3DLAB e co-founder del laboratorio creativo Mogo Lab, spiega quale è stato l'impatto dell'open source nel campo della stampa 3D e dell'Artigianato.

Le foto dell'evento scattate da Rossella Orsi

Le slide della presentazione

Il discorso

Dopo il saluto del Presidente dell’Associazione Castellarte Francesco Dello Russo e del Sindaco di Mercogliano Massimiliano Carullo e l’introduzione dell’ideatore dell’incontro Claudio Ferraro, hanno relazionato, oltre a noi, anche Gennaro Ragucci, Patrick Arminio e Carmine De Rosa, moderati dalla giornalista Antonella Russoniello.
La relazione di Gennaro Ragucci e Patrick Arminio si è concentrata su “Mondo open source e open hardware” per spiegare come il software “libero” e gratuito possa concretamente aiutare il mondo dell’artigianato. Arduino, infatti, è una scheda elettronica con un microcontrollore e circuiteria di controllo utile per creare velocemente prototipi. Con Arduino si possono creare, in maniera relativamente semplice, dispositivi come controllori di luci, sensori e molti altri progetti; il software a corredo è libero e gli schemi circuitali sono distribuiti come hardware libero.
Mentre Carmine De Rosa, infine, ha introdotto il Corso Teorico Pratico per principianti ed esperti che si inizierà il 15 maggio, alle ore 17,30 al raggiungimento di almeno 6 iscrizioni. Per info: Carmine De Rosa 3391805849.
Si ringraziano gli altri componenti del laboratorio Mogo Lab: Sara Bochicchio, Cristina Lago e Pellegrino Tomeo per il prezioso contributo e l'Associazione Castellarte per la grande opportunità.


sabato 2 maggio 2015

Quadricottero stampato in 3D: variazioni di progetto, calibrazione ESC, montaggio frame e supporto cam, primo test a terra

Ci eravamo lasciati con i primi test a terra dei componenti del nostro quadricottero 3D.
In questi giorni siamo finalmente riusciti a assemblare il tutto ed a superare tutti i test necessari a terra prima del test finale in volo. Ma procediamo con ordine.
Grazie al titolare del negozio Pandora's Box, abbiamo avuto la fortuna di conoscere un dottore di ricerca che lavora in ambito aereospaziale (non possiamo dirvi di più per ora) che ci ha incoraggiato a sviluppare il progetto in vista di possibili applicazioni. La cosa ci ha talmente entusiasmati che abbiamo deciso di effettuare delle variazioni al progetto.
Innanzitutto abbiamo optato per un Arduino Mega (una shield che presenta molti più pin di ingresso), il quale ci permetterà di gestire anche un GPS esterno Ublox Neo-6M, un sensore ultrasuoni HC-SR04 ed una nuova IMU GY80 con accelerometro, magnetometro, giroscopio, barometro e bussola. Tutto ciò garantirà un volo molto stabile e funzioni interessanti come il ritorno a casa automatico.

Qui trovate la lista della spesa aggiornata. E qui le caratteristiche tecniche di tutti i componenti.
Ma tutta questa sensoristica di bordo non sarebbe servita a nulla se prima non avessimo calibrato gli ESC (regolatori elettronici della velocità dei motori).
Per farlo non avevamo una scheda apposita e ci siamo arrangiati seguendo la procedura un po' più difficoltosa che si basa sui suoni emessi dai motori. 
I parametri che ci interessava impostare erano: calibrazione del GAS (affinchè l'esc capisse qual'era la corsa dello stick del gas); il freno motore (off); il cutoff (il voltaggio minimo da raggiungere affinchè l'esc spenga il motore per evitare danni alla batteria - low); il tipo di batteria (Lipo).
Completato questo passaggio fondamentale, abbiamo ultimato l'assemblaggio del frame, i collegamenti (seguendo un nuovo schema per arduino mega) ed il montaggio del sistema di stabilizzazione della cam.
Il primo test lo abbiamo fatto proprio con quest ultimo componente.
In seguito è toccato al quadricottero vero e proprio. Il risultato è stato spettacolare!
Adesso stiamo pazientemente aspettando i nuovi componenti per test più approfonditi. Nel frattempo siamo già in grado di volare. Ma di questo (e del bilanciamento delle eliche) parleremo in un nuovo articolo. Stay tuned!

venerdì 1 maggio 2015

Collaborazione con unispinergy.com

In questi giorni siamo stati contattati da unispinergy.com per una stampa 3D di un prototipo per la realizzazione di un progetto molto interessante.
La UNISPINERGY.COM è una società senza scopo di lucro, nata all’inizio del 2012 come spin-off dell’attività di ricerca del CRAS – Centro Ricerche Aerospaziali della Università di Roma “Sapienza”, ed opera nel campo del software per elaborazione-dati in applicazioni speciali, da quelle per diagnostica medica ad immagini (raggi X) a quelle per il Telerilevamento, per le Telecomunicazioni e per l’Energia rinnovabile.
Le principali finalità statutarie sono quelle di utilità sociale nei settori della ricerca e dell’erogazione di servizi culturali e della formazione universitaria.
Il progetto a cui sta lavorando questa società, denominato "Smart Field" e coordinato dall'ing. Roberto Giusto, riguarda un sistema di gestione intelligente di un impianto fotovoltaico capace di recuperare gran parte dell'energia persa a causa di fenomeni come ombreggiamento, sporcizia e invecchiamento delle celle fotovoltaiche.



La problematica per la quale è stata richiesta la nostra consulenza riguardava la realizzazione di scatole stagne con certificazione IP67 necessarie per contenere le parti elettroniche del sistema. In un primo tempo erano state selezionate delle scatole commerciali in lega di Alluminio, prodotte a basso costo in Estremo Oriente, largamente impiegate per contenere degli amplificatori per TV-via-cavo.


Ma tale soluzione non soddisfava i requisiti economici del progetto (molto bassi visto lo stato ancora prototipale). Quindi, grazie alla tecnica FDM della nostra stampante siamo riusciti a realizzare “ad hoc” i modelli-prototipi dei coperchi da accoppiare ad un profilato di Alluminio a bassissimo costo, prodotto e fornito dall'azienda italiana Pandolfo Alluminio S.p.A.



La realizzazione della pre-produzione di piccola serie è prevista in lega di Alluminio secondo la tecnica della fusione in terra, mentre la serie verrà realizzata mediante colata in conchiglia.

Per info potete consultare il sito: UNISPINERGY.COM

martedì 28 aprile 2015

Convegno sull'Open Source

3D LAB e Mogo Lab, in collaborazione con l'associazione Castellarte - Festival internazionale di Artisti in Strada ed il patrocinato del Comune Di Mercogliano, sono liete di annunciare la loro partecipazione al convegno sull'Open Source che si terrà l'8 maggio ore 17,30 presso l'aula multimediale di Capocastello (AV). 
Avremo l'occasione di parlare con voi di ARTIGIANATO 2.0 e di farvi vedere da vicino come funziona una stampante 3D. Vi aspettiamo!

domenica 12 aprile 2015

3DLab e MogoLab presenti alla prossima edizione del Festival Internazionale Artisti di Strada - Castellarte

Abbiamo il piacere di annunciare la nostra partecipazione alla manifestazione "Castellarte - Festival internazionale Artisti di Strada" giunta alla sua XXII edizione insieme al team di Mogo Lab.
Il progetto che ci vedrà coinvolti riguarderà l'artigianato 2.0 e l'impatto che potrà avere sull'economia e la società. 
Parteciperemo attivamente ad un convegno organizzato dall'associazione "Castellarte" e poi alla manifestazione vera e propria che si terrà il 24-25-26 Luglio 2015 a Capocastello (AV).

Per informazioni potete visitare il sito ufficiale dell'evento: castellarte.it.


giovedì 9 aprile 2015

E3D annuncia Lite6, la versione economica del famoso hot-end full-metal.

Visto che non tutti hanno bisogno delle alte prestazioni di un hot-end tutto in metallo che supporti altissime temperature, E3D si è resa conto della necessità di realizzare un hotend che sia affidabile, in grado di dare alla luce stampe di buona qualità, e che vada incontro al budget di chi è alle prime armi con la stampa 3D.


Lite6 è stata la risposta a questa esigenza. Con l'adozione di un tubicino PTFE, ed un corpo progettato quasi interamente in metallo, E3D ha lanciato sul mercato un prodotto di ottima qualità ad un prezzo minore di molti cloni presenti online.
Lite6 non sostituisce in tutto e per tutto il v6 , ma è concepito come una sorta di fratello minore del v6. E 'un hotend con specifiche tecniche più modeste, ma che si offre come una valida alternativa per chi vuole iniziare.
Lite6 non può offrire le stesse prestazioni ad alta temperatura, il che significa che non è possibile stampare tecnopolimeri ad alto rendimento come nylon, policarbonato, e ColorFabb fibra di carbonio XT. La presenza del tubicino di PTFE si traduce in un limite di temperatura di 240C. Per questo motivo Lite6 è rivolta ai materiali standard come ABS e PLA, con i quali è in grado di produrre bellissime stampe con la massima affidabilità. Inoltre, la lunghezza del tubicino di PTFE permette di ottenere ottime prestazione con materiali flessibili come il NinjaFlex.


Lite6 ha una melt-zone leggermente più ristretta rispetto a quella della v6, ciò rende la velocità di stampa più modesta, ma comunque adatta alle stampanti 3D più veloci sul mercato. La necessità di una maggiore velocità si può ovviare facilmente con l'aggiornamento a Vulcano o v6.
Al momento questa versione è disponibile solo per filamenti da 1,75 millimetri di diametro (ovvero il tipo di filamento utilizzato dalla maggior parte degli utenti) ed è adatto per l'uso come un diretto o un bowden. 
La costruzione in metallo del corpo dell’hotend lo rende incredibilmente robusto e resistente a quei tipi di incidenti in cui i nuovi utenti inevitabilmente si imbattono. Se si hanno scontri accidentali con il piatto di stampa, le possibilità che esso si rompa sono pari a zero. A differenza degli hotend costruiti con corpi di PEEK, il Lite6 è molto resistente anche agli incidenti di surriscaldamento. Le parti in acciaio inox sono incredibilmente robuste e termo-resistenti, praticamente impossibili da danneggiare con il riscaldamento. Ciò significa che nel caso in cui il tubo di PTFE fonda, questo può essere facilmente e rapidamente sostituito con uno nuovo (spendendo pochi centesimi) così da riportare il Lite6 alla sua piena funzionalità.
Molte parti del v6 e il resto del E3D-Ecosystem vengono utilizzate anche in questa versione. Il convogliatore per la ventola in policarbonato, gli stessi ugelli altamente ottimizzati e i blocchi di riscaldamento.
 Il componente principale di Lite6 che lo rende diverso da esso è più capace di pari livello la E3D-v6 è il nuovo dissipatore di calore in acciaio inox. Ciò significa che Lite6 è leggermente più pesante v6, con 22g più peso in quanto l’acciaio è considerevolmente più pesante dell'alluminio.
Poichè il Lite6 ha esattamente le stesse dimensioni esterne del v6, eventuali supporti che sono disponibili per il v6 saranno perfettamente compatibili con Lite6. Inoltre, quando si sarà pronti per l'aggiornamento ad un v6, basterà acquistare il pacchetto di aggiornamento ed effettuare il passaggio.
Noi al momento stiamo utilizzando il V6 classico e possiamo dirci soddisfatti del nostro acquisto.

E3D LITE6 è acquistabile qui.

lunedì 6 aprile 2015

Recensione Tablet Asus Transformer Book T100TAM (video)

Ciao a tutti amici di 3D LAB! Con questo nuovo articolo inauguriamo una nuova sezione del nostro sito-blog dedicata esclusivamente alla recensione di dispositivi mobili, prodotti riguardanti la stampa 3D e qualunque altro gadget hi-tech che ci capiterà tra le mani!

Oggi osserveremo da vicino l'Asus T100TAM. Un tablet da 10 pollici con S.O. Windows 8.1.
Questo prodotto rappresenta la versione aggiornata del T100, uscito sul mercato da poco più di un anno.
Le differenze con il fratello maggiore sono poche ma significative a nostro avviso. Soprattutto per quanto riguarda le caratteristiche estetiche e prestazionali. Ma procediamo con ordine.

CONFEZIONE
Il contenuto è molto scarno: alimentatore da parete, manualistica, cavo microUSB.

DESIGN ED ERGONOMIA
La scocca, così come la tastiera, è di un piacevole alluminio satinato, ben assemblata ed assolutamente immune alle ditate. Il senso di robustezza è evidente, ancor più se la si paragona con quella di plastica del vecchio T100.
Ovviamente il peso non ne ha giovato, ma il risultato è un buon compromesso tra estetica e maneggevolezza grazie ai bordi leggermente bombati che assicurano una buona presa.

HARDWARE
Il Transformer Book T100TAM monta un processore Intel Atom Z3775 da 1,46GHz e 2 GB di RAM ddr3. Tutto ciò garantisce un incremento di prestazioni di circa il 15% rispetto ai vecchi esemplari T100. Il modello in nostro possesso è provvisto di 32 GB di memoria interna (espandibili), porta HDMI e USB 3.0. Il display da 10'' IPS è stato anch'esso migliorato ed ha una risoluzione di 1366 x 768 pixel.

SOFTWARE
A bordo è presente Windows 8.1 in versione completa (presto aggiornabile gratuitamente a windows 10 grazie alle nuove politiche adottate dalla casa di Redmond). In più viene fornita in omaggio una copia di Office 365 Personal davvero molto utile che permette anche di archiviare ben 1 TB di documenti nel cloud One Drive.

PREGI
Tanti, visto il prezzo e la dotazione sia a livello HW che SW. Design un pò anonimo ma pulito e concreto. Cerniera davvero ben fatta e resistente. Autonomia di fascia superiore.

DIFETTI
L'unico che abbiamo notato è la disposizione delle porte HDMI E miniUsb che risulta un po' scomoda in quanto sono troppo vicine.

PREZZO
Oggi si trova in offerta a 287 euro sul sito Amazon.


domenica 29 marzo 2015

Quadricottero stampato in 3D: Acquisto componenti, firmware di volo, stampa di frame e supporto action cam, primi test

Rieccoci, dopo un lungo periodo, per darvi qualche informazione in più riguardo il nostro nuovo progetto open.
Come avrete potuto sicuramente leggere sui vari social, abbiamo deciso di affrontare una nuova sfida. Quella di costruire un quadricottero per riprese aeree sfruttando la nostra stampante 3D Prusa i3 ed il "solito", nonchè versatile, Arduino.
Per informarci e capire come compiere i primi passi ci siamo rifatti a molte guide e forum specializzati, tutti molto completi. Tra i tanti disponibili online, vi segnaliamo assolutamente Barone Rosso nel quale abbiamo scovato una simpaticissima guida che vi farà imparare tantissime cose sui modelli RC strappandovi un sorriso (che non fa mai male!).
In seguito abbiamo stilato un elenco dei componenti necessari. In base al budget (250 euro) ed alle esigenze di funzionamento, la scelta è ricaduta su pezzi di fascia media dal buon rapporto qualità-prezzo.
Per l'acquisto ci siamo affidati ad  Hobby King , un sito specializzato molto famoso nel contesto dei modelli RC. E' presente in tutto il pianeta grazie ai suoi 4 magazzini suddivisi come segue: EUROPA, Regno Unito, Cina e Australia. I prezzi variano a seconda di quale magazzino si sceglie (attenzione alle spese doganali!) e non si può fare un ordine che comprenda merce derivante da magazzini diversi. Per quanto ci riguarda abbiamo deciso di andare sul sicuro ordinando tutto dal magazzino europeo.
Qui trovate la nostra lista della spesa che aggiorneremo costantemente.


Dal titolo di questo articolo si evince chiaramente che la struttura (meglio conosciuta come "frame") del nostro drone non l'abbiamo acquistata ma è stata prodotta direttamente da noi grazie alla nostra fedelissima Prusa i3 ver. Sgraber. Ciò ci ha permesso di risparmiare una buona cifra che abbiamo deciso di investire su accessori quali l'action cam ecc...
La scelta del design è stata molto facilitata dall' enorme quantità di file stl reperibili sul sito thingiverse.com.




Una volta lanciata la stampa 3D di tutti i pezzi ci siamo potuti concentrare sul cuore di questo progetto. L'elettronica.
Il firmware di volo necessario ad Arduno per governare i motori e l'assetto è possibile sceglierlo tra svariati disponibili in rete e completamente open-source (supportati dalla comunità e modificabili profondamente da chiunque). Dopo varie ricerche abbiamo deciso di scaricare Multiwii.
Questo fw è davvero ben supportato ed il suo funzionamento è spiegato in innumerevoli tutorial. In ogni caso vi segnaliamo questo video per farvi un'idea dei passaggi salienti che bisogna compiere.
Programmata la scheda di volo, abbiamo acquistato a parte un modulo che ci servirà per farle capire come stabilizzare il drone. L'IMU: Inertial Measurement Unit. Questo elemento comprende un accelerometro ed un giroscopio a 3 assi, ovvero la configurazione base per far funzionare un quadricottero.
Altra caratteristica necessaria e sufficiente per prendere il volo è quella di disporre di un radiocomando ed una ricevente con almeno 4 canali affinchè il drone possa compiere manovre come: pitch, roll, yaw e trottle (che impareremo a conoscere). Noi abbiamo optato per un 6 canali così da avere margine per gestire eventuali funzionalità aggiuntive.
Infine abbiamo stampato in 3D il supporto stabilizzato dell'action cam che servirà per effettuare riprese video senza rischiare di perdere l 'orientamento rispetto all'orizzonte in seguito a manovre spericolate del quad o folate di vento improvvise.
Soddisfatti tutti questi requisiti e completati i varii collegamenti, abbiamo eseguito dei test. In ordine cronologico: accelerometro e giroscopio, motore stabilizzatore cam e comandi radio.
Vi ricordiamo che potete seguire le varie fasi di montaggio in questa fotogallery.
Nel prossimo articolo affronteremo la seconda fase di questo appassionante progetto: il montaggio, la calibrazione dei regolatori di velocità e la prima prova di accensione dei motori. A presto!

sabato 7 marzo 2015

Nuovo progetto: quadricottero stampato in 3D "QUAD GB300" con Arduino

Il team di 3D Lab annuncia un nuovo progetto. Si tratta di un drone stampato in 3D con la nostra Prusa i3 sotto il quale batterà il cuore di Arduino. Per tutti gli aggiornamenti vi basterà cliccare sulla sezione "altri progetti" di questo sito.
E, come sempre, stay tuned! 


venerdì 27 febbraio 2015

Wasp stupisce ancora. La DeltaWasp diventa Turbo e si candida ad essere la più veloce al mondo.

Di seguito il comunicato stampa:

Al 3D Print Hub di Milano, WASP presenterà la DeltaWASP 20 40 versione Turbo. Già tra le più veloci stampanti disponibili, questo modello è il primo a toccare i 1000 mm/s.
Il gruppo, che sta continuando la propria ricerca e progettazione sulla BigDelta (la stampante alta diversi metri per realizzare case con materiale a km. 0) si è trovato di fronte alla necessità di una scheda più potente per muovere i bracci del motore con una velocità adeguata e con una fluidità maggiore. Da questa esigenza è partito il nuovo progetto di WASP: la modifica del programma che controlla le stampanti (il Marlin), per poter gestire una scheda ridisegnata con un processore RISC da 32 bit e 82 milioni di operazioni al secondo.
“Nel mondo dell’open source non abbiamo trovato schede più potenti: tutti i firmware sono scritti per Arduino Mega. Questo ci ha costretti a fare un profondo lavoro di 'scoperta e sviluppo' che condividiamo in open source per ricambiare le preziose conoscenze che ci sono state donate dalla comunità fino ad ora” racconta Massimo Moretti, fondatore di WASP.
I Waspers hanno provato la scheda “potenziata” su una delle stampanti solide, la DeltaWASP 20 40. Il risultato è stato incredibile: con l’implementazione Turbo, ora la macchina può arrivare fino a 1000 mm/s, candidandosi ad essere la stampante FFF più veloce al mondo. Grazie alle caratteristiche della Delta, tra cui l’estrusore ammortizzato, l'esclusivo disegno delle guide integrate nella struttura e il raffreddamento a turbina e flusso convogliato che la contraddistinguono, la precisione rimane invariata.
Le scoperte in casa WASP sono praticamente mensili. Come sempre il gruppo reinveste in ricerca la quasi totalità del ricavato delle proprie vendite. Un’eccellenza italiana quella di WASP, che contribuisce attivamente alla condivisione della conoscenza e alla diffusione di strumenti accessibili ai più, con l’intento di consentire, attraverso la stampa 3D, di avviare una vera e propria produzione.
L’invito è a Milano, 5, 6, 7 marzo, per vedere all'opera la velocissima stampante tutta italiana di WASP.




IL NOSTRO PERCORSO VERSO LA DELTA TURBO

Costruendo la BigDelta per stampare case ci siamo imbattuti in un problema che prima non avevamo mai incontrato: la scheda di controllo (Arduino Mega) non riusciva a gestire agevolmente la mole di dati necessaria per muovere gli assi dei motori.
Sembra impossibile che un processore che controlla 16 stati logici con una velocità di calcolo di 16 milioni di cicli al secondo, per un totale di 256 milioni di operazioni, non riesca a controllare una meccanica.
Che un’elettronica sia messa in crisi da una meccanica è generalmente improbabile.
A ben guardare, però, una stampante Delta deve eseguire circa 200 radici quadrate al millimetro per ogni asse (e gli assi sono 3, senza considerare l'estrusore). Ci siamo accorti che la configurazione Delta richiede un quantitativo enorme di dati da eseguire e che era per questo che le BigDelta, alte metri, procedevano a scatti e il display ritardava ad aggiornarsi, girando l'encoder la scheda non reagiva.
Purtroppo nel mondo dell’open source non abbiamo trovato schede che soddisfacessero le nostre esigenze: chi le ha sviluppate non le condivide e la ricerca di un firmware per la gestione di processori più complessi non è messa in comune. Nell'open si trovano preziosi spunti, ma poche soluzioni adatte ad applicazioni professionali.
Uscire dalla conoscenza condivisa è dura, ci si trova a navigare in mare aperto, dove nessuno ha mai navigato. Ma dovevamo farlo.
WASP ha nel suo team Dennis Patella, un grande innovatore, pronto a sventrare il Marlin (il programma che controlla le stampanti) e a ricomporlo ad arte. La sfida era davvero ardua, come quelle che più ci piacciono: un processore RISC da 32 bit e 82 milioni di operazioni al secondo, per un totale di 2624 milioni di operazioni al secondo può fare quello che fanno 10 processori vecchio modello.
Il lavoro da fare è grande: questi processori vengono alimentati a 3 volt per evitare surriscaldamenti e sprechi di energia, quindi devono essere ridimensionati i driver dei motori, i mosfet di controllo delle periferiche e i riferimenti dei comparatori analogico-digitali.
Ma quando il gioco si fa duro un Wasper non si tira indietro, anzi, è sul campo di battaglia che dà il meglio di sé. Così Dennis, Roberto e Massimo hanno ridisegnato la scheda e l’hanno montata su di una scattante Delta 20 40.
Come era già avvenuto per Resurrection System, la ricerca era indirizzata a risolvere problemi sorti dalla BigDelta per riversarsi poi sulle stampanti solide commerciali di taglia relativamente più piccola.
La DeltaWASP 20 40, scattante e robusta com'è, ha fatto propria la potenza di calcolo della nuova scheda, stupendo tutti: la stampa procedeva a una velocità inimmaginabile e si muoveva in modo preoccupante, tutti noi ci chiedevamo silenziosamente se avrebbe retto o sarebbe esplosa.
La battaglia fra meccanica ed elettronica era in atto: aumentava la velocità, l'accelerazione cresceva del 150%, 200%, 300%, 400%, 500%... dai 3.000 mm/s² ai quali eravamo abituati a 5.000, 10.000, 20.000 mm/s².
La DeltaWASP 20 40 gestisce milioni di dati al secondo e li esegue alla perfezione, senza battere ciglio, o meglio, senza perdere passi. Sembra battere le ali e prendere il volo.
Gli elastici verdi che contraddistinguono il nostro estrusore sospeso vibrano, si stenta a scorgere l’estrusore stesso. E’ la struttura della DeltaWASP e in particolare la caratteristica dell’estrusore sospeso (protetto da Creative Commons) a consentire un risultato del genere. Velocità di movimento fino a 1000 mm/s e accelerazione fino a 20.000 mm/s². L'entusiasmo sale alle stelle, quando ci rendiamo conto che è una delle stampanti più veloci al mondo, anzi, forse è la più veloce.


sabato 21 febbraio 2015

Prusa i3 Sgraber: aggiornamenti, manutenzione, test di stampa

Buongiorno dallo staff di 3D Lab!
Sono passati mesi dall'ultimo post sulla nostra stampante 3D RepRap e nel frattempo ci sono stati dei cambiamenti abbastanza importanti che vi vogliamo raccontare in sintesi.
La nostra cara Prusa i3, dopo più di un anno di onorato servizio, aveva bisogno di un pò di manutenzione ed aggiornamenti sempre rimandati a causa di ordini continui e fiere imminenti.
Così abbiamo deciso di fermarci per un po' e studiare un piano di interventi da attuare nel più breve periodo possibile ma che comprendesse tutto il necessario.
Tra le cose più urgenti c'erano: tendicinghia delle assi X e Y, corpo estrusore, livellamento del piatto di stampa, aggiunta di ventole di raffreddamento e hotend.
Partiamo dal tendicinghia. Quello dell'asse X era danneggiato seriamente a causa del serraggio troppo spinto dei dadi che lo assicuravano alla barra filettata. Quindi abbiamo provveduto a farcene stampare uno sostitutivo dal "solito" e gentilissimo Odino di Indiegerlab (che sta pubblicando un ottimo manuale di assemblaggio proprio di questo modello).
Stesso discorso per il corpo dell'estrusore e i supporti delle ventole.


Il tendicinghia dell'asse Y invece aveva bisogno di un pezzo aggiuntivo che permettesse alla cinghia di scorrere con più fluidità. Inoltre, abbiamo aggiunto ad entrambi i tendicinghia un cuscinetto in più per ridurre gli attriti.


Per il piatto di stampa abbiamo adottato una soluzione che in realtà avremmo dovuto adottare sin dall'inizio. Ovvero l'aggiunta di molle che permettessero una regolazione più fine del livellamento grazie all'ausilio di un semplice cacciavite. Approfittandone abbiamo anche sostituito la base in legno che era incorsa a deformazione in prossimità dei fori di fissaggio al carrello.


Infine l'hotend. In seguito a problemi (causati principalmente dalla nostra inesperienza) abbiamo deciso di passare ad un hotend full metal (corpo completamente in alluminio) per evitare fusioni e sostituzioni frequenti e per avere più flessibilità quando vogliamo sostituire l'ugello (evitando di smontare tutto l'hotend). 
La scelta è ricaduta sul v6 di e3D. Un ottimo prodotto capace, grazie alle temperature che riesce a raggiungere, di estrudere anche materiali come Ninjaflex, fibra di carbonio ecc..di cui parleremo presto.


Per farvi capire meglio cosa intendiamo vi alleghiamo un piccolo video in cui sono illustrate le principali caratteristiche di questo splendido hotend.


Completata questa fase così delicata abbiamo lanciato un po' di stampe di prova ed i miglioramenti sono stati evidenti.


Speriamo di avervi dato qualche spunto utile affinchè anche voi possiate migliorare la vostra esperienza di stampa 3D. 
Stay tuned!